Piccoli mondi crescono
"Ma quanto è piccolo il mondo", questa frase che si sente dire frequentemente mi ha particolarmente colpito mercoledì scorso (23-03-2005) quando, dopo esserci allenati a Roma al dojo dello Shinseikai Karate del Sensei Filippo Calà, un mio amico e collega artista marziale mi ha risposto "Bhè, vedi, oggi il nostro mondo è diventato un pò più grande...".
Noi del gruppo dell 'Ashihara Karate dell'Umbria siamo cresciuti sotto la guida del maestro Sensei Alberto Cannas come individui e come atleti, nel rispetto e nella stima degli altri stili. Animati dalla più sincera convinzione che ci sia moltissimo da imparare da tutti e che la crescita personale non possa prescindere dallo scambio con gli altri, da anni frequentiamo le palestre di stili anche molto diversi dal nostro. In oltre dieci anni di ricerche e di scambi abbiamo avuto modo di apprendere molto e di constatare le più diverse realtà sia sul piano tecnico sia su quello umano.
E' stato con questo spirito che abbiamo proposto un incontro ai ragazzi del Fighting Karate di Roma e, con grande entusiasmo, abbiamo scoperto un gruppo che ha veramente moltissimo in comune con noi.
La voglia di conoscerci e la disponibilità con la quale ci hanno accolti è stata davvero splendida. In questo gruppo abbiamo trovato degli interlocutori da un punto di vista tecnico molto vicini al nostro stile, guidati non solo da un bravissimo atleta, ma anche da un maestro che ha passione da vendere, capace di coinvolgerci tutti con ritmo e dedizione.
Allenarci insieme e trovarci a condividere speranze, obiettivi e soprattutto lo stesso linguaggio è stata un'esperienza entusiasmante; ha lasciato tutti noi con la voglia di intraprendere un rapporto di scambio duraturo, che possa permettere il miglioramento e la maturazione reciproca sulla strada del Karate.
Questo allenamento ha rappresentato un evento davvero speciale per noi: i nostri orizzonti si sono allargati, il "mondo tanto piccolo" di cui parlavo sopra è cresciuto.
Grazie al team del Fighting Karate di Roma,
OSU !!!

Pietro Bussotti

Riflessioni su un incontro
Scrivo queste poche righe su gradito invito del Sensei Filippo Calà, nella maniera più diretta
possibile, come si addice ad artisti marziali.
Mi chiamo Niccolò, sono uno degli atleti di Ashihara che lo scorso 23 marzo hanno avuto la fortuna
di partecipare all'incontro tenutosi nel vostro dojo di Roma.
Sento un forte desiderio di parlare di quest'esperienza dal mio punto di vista, perché credo che
possa essere condiviso da molti di noi.
Ho 23 anni, di cui dieci spesi nella pratica delle arti marziali. Purtroppo gli ultimi tempi non sono
stati facili relativamente a questa importante sfera della mia vita: studio e vivo lontano dai miei
amici di Ashihara in Umbria, con cui mi posso vedere solamente due o tre volte al mese.
Nonostante ciò, tento di allenarmi da solo - per quanto possibile - ed ogni sabato che rientro al mio
paese, ci prendiamo con gli amici di sempre un paio d'ore da spendere in tecnica e combattimento
nella nostra palestra.
Il nostro Sensei Alberto Cannas non può seguirci nei fine settimana, ma è proprio grazie a lui che
tutti noi di Ashihara abbiamo compreso e fatto nostro lo spirito dell'arte marziale, l'abnegazione ed
il coraggio di non mollare nello sport, come nella vita di tutti i giorni.
La chiave di volta dei nostri allenamenti è l'aiuto e lo stimolo reciproco: nessuno di noi si vuole mai
fermare; le serie di esercizi si prolungano per iniziativa dell'uno o dell'altro fino allo sfinimento, e
oltre…
Di quest'atmosfera ho sentito fortemente la mancanza, negli ormai quattro anni in cui la presenza al
mio dojo è stata saltuaria. Ho cercato altrove un simile spirito di gruppo, nell'ambito purtroppo
ristretto degli stili di fighting karate, ma finora invano.
Ecco infine il nostro incontro di mercoledì scorso. Ed ecco, finalmente, mi sono sentito tra amici
che vibravano sulla mia stessa corda, in cui ho potuto leggere le stesse passioni che animano me ed
i miei compagni di Ashihara. Vi rivolgo, quindi, un sincero ringraziamento, per la vostra ospitalità e
per il modo in cui onorate quello stesso spirito che anima tutti noi.

Niccolò Cottini