
Giappone 2004
: allenamenti con Nicholas Pettas. |
Di Filippo
Cala' |
Il
mio ritorno in Giappone aveva come programma della mia preparazione degli
allenamenti con un mito del Kyokushin Karate e del K-1: Sensei
Nicholas Pettas.
Per i pochi che non lo conoscessero Nicholas Pettas rappresenta il sogno
di molti praticanti di Arti Marziali.
Nato in Danimarca appena compiuti i 18 anni si trasferi' in Giappone per
entrare a far parte come Uchi Deshi nell’Hombu Dojo del Kyokushinkaikan
diretto personalmente a quel tempo da Sosai
Mas Oyama.
E’ stato il primo ed ultimo straniero a completare il durissimo
programma dei 1000 giorni.
A 22 anni diventa Campione Europeo
dei pesi massimi.
Si e’ piazzato al 5°, 6° e 7° posto nei difficilissimi
campionati del Mondo di Karate Kyokushin.
Nel 1997 e’ arrivato 3° nel campionato del Mondo (Pesi Massimi).
Dal 1998 passa al professionismo debuttando nel K-1 e nel 2001 ormai Giapponese
di adozione vince il K-1 Japan
passando alla finale rappresentando il Giappone nel K-1 World Grand Prix.
Ultimamente ha lasciato l’organizzazione di Kancho Matsui per aprire
un suo Dojo a Tokyo.
Purtroppo durante un match nel K-1 si ferisce gravemente ad una gamba
e sono due anni che non calca il ring ma vi posso assicurare personalmente
che adesso e’ in una forma strepitosa.
Il suo Dojo si trova nell’elegantissimo quartiere di Nogizaka
vicino Roppongi ed ha prima vista mi ha dato subito l’impressione
di grande professionalita’.
Il primo impatto con Nicholas Sensei e’ stato ottimo: sorridente
molto disponibile ad aiutarmi ed anche molto simpatico.
Gli allenamenti dei professionisti erano programmati per la mattina e
si iniziava alle 10:00.
Oltre a me e a Nicholas Sensei si allenavano vari ragazzi Giapponesi ed
altri atleti stranieri.
Gli allenamenti erano strutturati in questa maniera:
Riscaldamento generale e stretching (Nicholas Sensei ha una scioltezza
incredibile!).
3 rounds da 3 minuti con la corda.
Tecniche ai Pao gambe e braccia.
3 rounds da 3 minuti di Shadow boxing.
Circa 10 rounds di sparring, e qui ho subito capito l’enorme divario
tra me e un vero professionista come Nicholas Sensei , per ben due volte
mi ha “spento le luci” con due perfetti e invisibili “brazilian
Kick” (calcio circolare che arriva dall’alto.)
Una volta finito lo sparring siamo passati al lavoro al sacco per 4 rounds
sempre da 3 minuti.
Verso le 12:00 ci infilavamo le scarpe da corsa e andavamo a correre al
di fuori del Dojo effettuando scatti sulle scale e facendo un percorso,
passando tra l’altro, all’interno di un Tempio chiamato “Nogi
Shrine”.
Non vi dico il mio stato nel correre: con un dito del piede fratturato
e il fuso orario per nulla assorbito pensavo di crollare ma la voglia
di andare avanti e di non fermarmi era troppa quindi stringevo i denti
e cercavo di completare tutti gli esercizi e prove che sensei ci diceva
da fare.
Finita la corsa ritornavamo in palestra per fare potenziamento : addominali
sulla palla e flessioni.
Gli allenamenti finivano con una sessione di training
autogeno al buio e devo dire che se fatto bene puo’
aiutare molto a chi pratica sporta livello professionistico.
Una volta finito io insieme ai miei compagni d'allenamento ci rimboccavamo
le maniche per pulire e mettere in ordine il Dojo come vuole la tradizione
Giapponese.
Tutti gli allenamenti fatti nel Samurai
Spirit Gym mi hanno insegnato qualcosa e arricchito sia
tecnicamente che caratterialmente.
Spero di rivedere presto Nicholas Sensei salire di nuovo sul ring e dimostrare
le sue incredibili capacita'.
Voglio approfittare di questo articolo per ringraziare ancora una volta
Nicholas Pettas per la sua gentilezza e tutti i ragazzi che si sono allenati
con me augurandogli di arrivare presto ai loro obiettivi.
OSU !
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Da
sinistra a destra: Kim(Danimarca),Will(UK),Filippo(Italia),Nicholas
Pettas Sensei(Danimarca/Giappone),Maryama(Giappone) e Toyo(Giappone) |
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