A l’Aquila un’indimenticabile “trasferta”
A l’Aquila un’indimenticabile “trasferta”. Grazie a tutti i ragazzi.Indimenticabile allenamento con la palestra gremita che si affaccia sulle montagne!
di Daniele Caratelli.
Mi sembrava più che giusto iniziare con un ringraziamento rivolto a tutti i presenti dello stage di Sabato ed in particolare ai ragazzi di L’Aquila, con Andrea in prima linea, che per tutta la giornata ci hanno trattato come fratelli. Il primo stage ti riserva molta curiosità, soprattutto quando, dopo solo due mesi di allenamento, conosci ancora poco la disciplina. Curiosità perché ancora non sai bene di cosa si tratti. Difficilmente lo sport mi ha reso contento di prendere e partire alle 8 di un sabato mattina e percorrere l’autostrada. Questa volta è successo, in uno sport individuale che però rientra in un gruppo. Sembra un controsenso ed invece è proprio così. Sono arrivato davanti alla palestra con il freddo della mattina alle 8 in punto ed i presenti erano ancora
pochi, due ragazzi ed una volante della polizia forse incuriosita dallo strano movimento mattutino.
Poi, piano piano sono cominciati ad arrivare tutti gli altri e si è formato un gruppo compatto che, con l’immagine del sorridente maestro Filippo, scherzava già dai primi minuti. Eravamo tutti pronti per la “trasferta”. Il viaggio in autostrada è volato mentre le cime delle montagne innevate si avvicinavano sempre di più. Alle 11 e 15 dopo aver sfortunatamente sbagliato strada siamo arrivati nella bella palestra aquilana dove ci aspettavano già una ventina di persone. Ci cambiamo e appena arriviamo nella sala del piano superiore, il nostro gruppo si fonde con i ragazzi dello Shinseikai L’Aquila e Umbria, ed arriviamo a 40 persone, un bel numero di ragazzi e ragazze che riempiono la palestra occupando ogni angolo disponibile. Sembriamo due squadre di calcio unite. Dopo il discorso iniziale di Filippo ed il saluto del simpatico Andrea, iniziamo il primo allenamento. Il tempo, nonostante la fatica, vola forse anche perché il clima era emozionante. E intanto per la testa passano tanti pensieri. La contentezza di vedere il maestro felice e soddisfatto per aver raggiunto un altro traguardo importante dopo tanti sacrifici. L’emozione di noi romani ad allenarsi e girarci verso sinistra, non appena possibile, per guardare le cime innevate dell’appennino. La pausa pranzo ci fa riprendere fiato ed insieme agli altri, alle 14.30 ricominciamo ad allenarci questa volta anche con i guantoni per il K1. Stavolta il cibo sullo stomaco, abbinato a qualche colpo sull’addome, rende più faticoso l’allenamento. Ma alla fine 4 ore sono 4 ore e di certo non poteva essere una passeggiata. Alle 16.30 dopo esercizi tecnici, difesa personale e qualche nuovo oltre che “straziante” esercizio per le gambe ci salutiamo tutti, non prima di qualche flessione. I ragazzi umbri ripartono mentre noi romani, dopo una fredda gita in centro, ci diamo appuntamento con i ragazzi di L’Aquila in pizzeria. Risate, birra, vino ( solo per pochi) in un tavolo che occupa tutto la sala e a mezzanotte dopo una lunga giornata siamo a Roma, tutti stanchi ma contenti!Cliccate qui Per visitare la galleria di immagini dello stage L’Aquila 2007.