Il Karate nella mia vita
“Quando si è determinati, l’impossibile non esiste: allora si possono muovere cielo e terra. Ma quando l’uomo è privo di coraggio, non può persuadersene. Muovere cielo e terra senza sforzo è una semplice questione di concentrazione.”
(tratto da “Hagakure” di Yamamoto Tsunetomo) Sono stato per molto tempo indeciso sul se e, soprattutto, sul come scrivere questa riflessione.
Poi, la forzata lontananza dalla palestra e dal Karate e l’articolo della mia amica Silvia, mi hanno convinto e dato il via.
Il Karate, ed ogni arte marziale, se fatte con il giusto spirito (lo spirito di sacrificio e di ostinazione, di rinuncia e di sofferenza), entrano a far parte della vita di chi li pratica in modo totale e, direi, totalizzante.
Così il Karate praticato con Filippo, amico fuori dalla palestra e severo maestro al suo interno, è entrato nella vita in modo forte e completo.
A rendermi conto di questo, sono state proprio queste vacanze natalizie che mi hanno tenuto lontano dalla palestra e impegnato in altre attività: proprio mentre ero intento in questi altri impegni, mi sono reso conto di quanto sia cambiato il mio approccio alla vita da quando pratico karate.
Con nuovo spirito, ho affrontato e affronto le cose e tale nuovo spirito è proprio quello del karate.
Sacrificio, ostinazione, voglia di perfezionarsi. Non mollare, tenere duro, soffrire. Lo spirito del guerriero, la filosofia dell’OSU, non è solo nella palestra, mentre si pratica il karate, sudando e soffrendo, imparando e sbagliando, ascoltando gli insegnamenti del maestro e i consigli dei compagni: questo spirito deve essere e può essere con noi in ogni momento della vita e spero che sia così sempre.OSU!
Alessandro Haag