Quando la Coppa e’ a portata di mano…
Pubblico con molto piacere un articolo di Valeria Vitanza (sorella del nostro Senpai Tullio), che seppur “fresca” di Shinseikai Karate esprime in questo testo eccellenti riflessioni e maturita’.
Dopo che la tensione della giornata di competizioni è calata…
L’ultima competizione ha avuto esiti positivi: un eccellente primo posto e due amari argenti.
Amari, perchè gli atleti erano preparati per vincere….ne sarebbero stati capaci se…non avessero perso lucidità nel reagire, se l’avessero voluto, se avessero avuto la freschezza necessaria…essi stessi sanno bene dove e quando sono inciampati, non solo durante la competizione effettiva, ma anche nella preparazione psico-fisica precedente.
Certo vincere non dev’essere un’ossessione ma un istinto naturale da assecondare opportunamente attraverso una adeguato allenamento fisico e un opportuno controllo delle emozioni.
I gradini della scala della preparazione efficace sono:
- preparazione atletica: l’allenamento fisico
- preparazione psicologica: fortificare il carattere, fiducia in sé stessi e in quello che si fa, determinazione nella volontà di raggiungere l’obiettivo-concentrazione e ascesi visualizzando nella mente le tecniche che si è in grado di mettere a punto
- ultimo e non ultimo, anzi alla base di tutto c’è un adeguato controllo dello stile di vita: la dieta, la qualità del riposo, l’organizzazione delle proprie attività/lavoro/tempo libero…tutto deve essere improntato al fine di ottenere e mantenere il benessere psico-fisico; tutto va affrontato con lucidità e prontezza di spirito…
….e la competizione è soltanto l’ultimo round di tutto quello che si è fatto prima per arrivarci.
Tutto questo non perchè ce l’ha prescritto il medico o perchè ce lo ordina il Sensei, ma perchè vogliamo stare bene ed essere felici, goderci la nostra vita rendendo efficaci tutte le nostre capacità mentali e fisiche.
Il karate è una “disciplina”, non una semplice attività fisica, coinvolge tutto ciò che costituisce l’essere umano e lo mette in condizione di rendersi consapevole delle proprie potenzialità e dei propri limiti, di acquisire un metodo efficace nel dominio di sé che implica il rendere efficaci le proprie capacità e nel correggere e superare i propri limiti…questa è la vera battaglia che combattiamo nel praticare il karate: VINCERE NOI STESSI.
Paure, timidezza, insicurezza, indecisione, ignoranza, incomprensione, tutto ciò che costituisce intralcio sulla via della nostra realizzazione deve essere vinto punto e basta! Da qui il significato profondo del modo in cui si risponde ai comandi: OSU! SONO PRONTO!
Nel combattimento in senso lato i colpi si infliggono e si incassano…si infliggono con la forza, la decisione, la consapevolezza di quello che si sta facendo, perchè siamo preparati, pronti; si incassano per un ritardo nella decisione, perchè è stato bravo l’avversario…e allora dobbiamo ripartire! Si deve riprendere il controllo di se stessi attraverso la prontezza di spirito.
Come incassare un colpo ben assestato dall’avversario, così subire una sconfitta comporta il ricorso alla stessa presenza di spirito. Si può dire che in generale la competizione è metafora della vita: si partecipa per vincere. Possiamo discutere su cosa vincere: vincere se stessi, i propri limiti, le proprie paure etc.; vincere proprio la competizione, battere un avversario….comunque non si combatte certo per prenderle e basta.
Perdere si può…si deve imparare a “saper perdere”. Si sa perdere quando si chiarisce il motivo del nostro inciampo, si trova poi la soluzione possibile e si matura la decisione di metterla in atto…per vincere!
VINCIAMO, PERCHE’ SAPPIAMO DI ESSERNE CAPACI, PERCHE’ LO VOGLIAMO E PERCHE’ CI ADOPERIAMO OGNI SINGOLO ISTANTE PER QUESTO.
Valeria Vitanza