Japan Tour 2010: Report – Seconda parte, L’esame.

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Japan Tour 2010: Report – Seconda parte, L’esame.

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DSC_0128La prima parte dell’articolo la trovate alla seguente pagina: http://www.fighting-karate.com/?p=1085

Il 6 Dicembre partiamo per Kyoto, abbiamo appuntamento con Tanaka Kancho nella hall del nostro albergo per discutere e finire di organizzare il mio esame.
Puntualmente arriva, lo vedo in gran forma dopo il brutto anno che ha trascorso (Tanaka Kancho e’ stato colpito da un ictus e a parere del suo medico e’ vivo per miracolo), dimagrito di 10 Kg e sempre pronto a regalare sorrisi.
E’ arrivato con la borsa, dopo il nostro appuntamento andra’ ad allenarsi nel dojo di un suo amico che insegna Goju Ryu per impartire lezioni sul Kumite a pieno contatto.
Parliamo di come vanno le cose che riguardano lo Shinseikai in Italia ed e’ molto contento, ci fa i complimenti di come stiamo crescendo, definiamo gli ultimi dettagli per il mio esame ed ormai il dado e’ tratto, il giorno successivo a partire dalle 20:00 verro’ esaminato per prendere il terzo dan e cercare di superare il Kumite dei 30 uomini.

7 Dicembre, giorno dell’esame.
Mi prendo il lusso e la liberta’ di farmi un giro per Kyoto insieme ai miei amici, questo serve anche per non far salire troppo la tensione e lo stress pre-test.
Dopo essere tornati in albergo preparo la borsa e sono pronto ad attendere Tanaka Kancho che ci portera’ all’Honbu Dojo di Kyoto.
Arriviamo poco prima delle 19:00 e fuori dalla stazione del treno ritrovo il mitico Iwasaki Sensei che subito mi accoglie con la sua simpatia ed amicizia.
Arriviamo all’Honbu Dojo, ancora me lo ricordavo bene, l’aria che si respira e’ fantastica, il dojo si trova in campagna, non ci sono distrazioni, si vive di Karate qui, niente corsi per fighetti…
All’improvviso siamo circondati dai “bambini Shinseikai”, Tanaka Kancho e Iwasaki Sensei ci invitano a me, Lorenzo e Gabriele ad allenarci insieme a loro, che esperienza!
Le ragazze si armano delle loro Nikon per inizare ad immortalare questi momenti e presto potrete vedere il loro reportage sul sito : http://www.photonsite.com
Vedere questi piccoli Samurai impegnarsi nei Kihon, Renraku, Kata come degli adulti e’ impressionante, veniamo presi anche come sparring partners da questi piccoletti, e che dire: presto, molto presto qualcuno di questi “piccoli uomini e donne” fara’ parlare di se… veramente eccezionali, grinta e tecnica ad altissimi livelli.
Prima della conclusione dell’allenamento Iwasaki Sensei mi fa una sorpresa e sfodera due pietre che ha raccolto lo stesso giorno dall’argine del fiume e capisco che vuole che le rompa davanti a tutti in una prova di Tamashiwari (probabilmente e’ la prima prova del mio esame…).


Faccio capire che per me e’ la prima volta ma non mi tiro indietro.
Iwasaki Sensei rompe la prima pietra senza difficolta’ e me ne passa una anche a me, mi metto in posizione, ci credo e con un colpo di taglio (SHUTO UCHI) riesco a romperla senza troppe difficolta’.
Iwasaki Sensei allora prende una “bella” pietra molto piu’ spessa della precedente e ridendo ironicamente mi chiede se volevo provare anche a rompere questa sicuramente piu’ impegnativa, ovviamente accetto.
Mi imposto per bene, ho un piccolo tentennamento e alla prima prova non riesco a romperla…
Riprovo, dico a me stesso che la pietra non esiste, e’ solo un’ostacolo, carico per bene e…. STOCK! La pietra si spezza in due, ricevo l’applauso e lo stupore dei bambini e dei miei amici, sono contento di esserci riuscito (guarda il video).
Finito questo turno e’ arrivato per me il momento della verita’.
Mi bendo per bene le mani, loro non lo sanno ma ho problemi dovuti a vari infortuni ad entrambi gli arti, questo non mi fermera’, penso che niente potra’ fermarmi.
Inizia l’esame vero e proprio.
Discorso di rito di Tanaka Kancho e del vice presidente Kokufu Sensei e subito si passa ai Kihon, non viene tralasciata nessuna tecnica, sia di pugno che di gamba.
Passiamo al IDO-GEIKO (tecniche in movimento) e anche qui vengo “spulciato” per bene.
Si passa al lavoro ai colpitori, prima tecniche di braccia, poi gedan mawashi geri (calci bassi), chudan mawashi geri (middle kick), calci a ripetizione, posati i colpitori e’ richiesto un round di shadow (combinazioni a vuoto).
E’ il momento dei Kata, devo portare Saifa e Seienchin, sono concentrato, sembra che siano piaciuti alla commissione.
La commissione d’esame mi richiede di mostrare e spiegare le tecniche di Sabaki, prendo Iwasaki Sensei come compagno di dimostrazione e dopo averne mostrate un po del mio repertorio, Tanaka Kancho si complimenta per le tecniche appena eseguite, e’ stato un onore per me riceverli da un allievo diretto di Ashihara Kancho!
Dopo un’ultima prova sul footwork e spostamenti e’ venuto il tempo della prova dei 30 Kumite.
Kokufu Sensei ufficializza l’inizio della prova, la sala adiacente al dojo principale si affolla a guardare i miei combattimenti.
Durante i primi kumite capisco che il regolamento e’ diverso da quello usato dal piu’ famoso Kyokushin, l’incontro non termina se l’avversario e’ proiettato a terra, o se subisce un duro colpo, se ce la fa, continua…
Quindi mi metto l’anima in pace e continuo con la mia strategia, colpire duro e salvaguardare le energie, e cercare di far prevalere il mio spirito a tutti i miei avversari.
Gli studenti dello Shinseikai sono determinati, nessuno e’ disposto a cedere o regalarmi il round, anzi… tutti cercano di farmi terminare la prova prima del previsto, vengono messi giu’ in vari modi ma si rialzano, a volte sono in imbarazzo, decido di non infierire su coloro che mostrano di aver subito dei danni.
I combattimenti procedono, ho ricevuto e dato molti colpi, mi sento bene, ho gestito bene gli sforzi, al 15esimo combattimento (se ricordo bene) quindi a meta’ della prova vengo colpito da Iwasaki Sensei con un forte e preciso calcio frontale (Maegeri) al fegato, subisco il colpo, sento un dolore fortissimo che mi spezza il fiato ma non lo spirito, dico a me stesso : “non cadere non metterti in ginocchio!!!”, subito il mio pensiero va a mia cugina Lina che ci ha lasciati un anno fa dopo una lunga battaglia contro il cancro e penso a lei che mi incoraggia : “su Filippo che fai? Tirati su dai!”, alzo il busto respiro, mi rinfilo il paradenti, non sono andato a terra, si ricomincia…
Riesco a finire il round e a recuperare, la prova e’ meta’, so che ce la posso fare anche senza poter tirare a piena potenza con i pugni e con un fegato in meno…
Arriva l’ultimo round, do il massimo, sembra non terminare mai, tutti mi incoraggiano e sento i giapponesi  incitare il mio nome : “Filippo Gambatte!”.
Sento lo “Yame!” e’ finita, ce l’ho fatta, urlo come sfogo, guardo verso l’alto per omaggiare tutti coloro che mi sono stati vicino, vedo i miei compagni di viaggio Silvia, Ilaria, Lorenzo e Gabriele in lacrime. Piango anche io. Sto vivendo un’esperienza “mistica”, quanti hanno la mia stessa fortuna?
Dopo neanche 2 minuti ci riallineamo tutti, la commissione dice qualcosa in giapponese che non riesco a capire, richiamano la posizione di YOI (pronti) si conclude l’esame con un classico Kihon, sono allo stremo ma ce la faccio, ci metto tutta la grinta che ho, neanche ci penso troppo, il peggio e’ passato.
Dopo il Mokuso (concentrazione) e il saluto, la commissione si riunisce per decidere l’esito del mio esame.
Mi chiamano mettendomi al centro del dojo e capisco qualche parola del tipo “Filippo Sensei sandan desu”, penso : “ce l’ho fatta!! CE L’HO FATTA!” vedo spuntare una cintura nera con tre strisce e il mio nome in Giapponese ricamato sopra, e’ la mia nuova cintura, mi dicono di dire sayonara a quella che indosso, me la tolgo la bacio e la ringrazio per gli anni passati insieme e la consegno, le sorprese pero’ non sono finite, mi fanno togliere la parte superiore del Karategi, vedo gli occhi sgranarsi alla visione del mio torace, ho segni e tagli che ancora sanguinano, neanche li sento quant’e’ l’emozione, mi viene consegnato un nuovo Karategi, e mi dicono : “This is Japanese Shinseikai Dogi”, non me l’aspettavo e’ un Karategi fantastico…
Vengo assalito da persone che vogliono farsi foto con me, sembro una Rock-star, sono imbarazzato ma sto al gioco, sono commosso e contento, e’ un altro sogno che si e’ realizzato.
Prima di prendere il treno Iwasaki Sensei si toglie il magnifico giubbotto “Shinseikai Karate Kyoto Dojo” che indossa per donarmelo… si stanno impegnando tutti per farmi piangere penso, accetto di cuore e contraccambio con una mia felpa Shinseikai Karate International 2010 che ho con me, per quanto gli piace l’indossa subito e mi dice che il rosso e’ il suo colore preferito!
L’esame e’ durato piu’ di tre ore, torniamo in albergo dopo la  mezzanotte, sono esausto, vado a letto e sogno ancora di stare al dojo e combattere, mi risveglio pieno di dolori, e penso “che magnifica sensazione!”

Fine Seconda Parte, Continua… (Terza parte : http://www.fighting-karate.com/?p=1107)

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