Giappone 2005
di Filippo Cala'

Anche quest'anno per la terza volta ho visitato il Giappone, paese dove e' nato il Karate e dove mi sono allenato ed ho combattuto.
Questa volta il mio viaggio mi vedeva impegnato a gareggiare allo Yoyogi National Stadium di Tokyo nel World Koshiki Japan Open Championship dove per mia sorpresa mi vedeva iscritto nella categoria dei pesi massimi pure pesando 76 Kg , ma vi posso assicurare non e' stato assolutamente un problema, anzi…
La gara e' stata una buona esperienza per me, piazzandomi al secondo posto (una medaglia d'argento che vale piu' di un oro per me, visto i favoritismi all'atleta giapponese nella finale), che ripaga di tutti i sacrifici ed allenamenti che ho fatto durante l'anno per prepararmi al meglio per questo evento.
Dopo il campionato mi attendeva un po' di sano e meritato “relax” andando in lungo e largo il Giappone visitando posti per me ormai familiari e scoprire nuovi ed affascinanti città e templi.

Arrivato a Kyoto incontro Kancho (presidente) Minoru Tanaka, il caposcuola dello Shinseikai Karate ed abbiamo parlato per molto tempo su alcuni aspetti del Karate e delle Arti Marziali in generale, è incredibile la cultura che possiede quest'uomo riguardo le Arti Marziali, a volte mi lasciava sbalordito, con semplici esempi mi faceva capire cose che a prima vista potevano sembrare molto complicate.
Ovviamente stando a Kyoto non potevo che non allenarmi nell' Hombu Dojo dello Shinseikai e così anche con due costole “ammaccate” ero ben felice di allenarmi con i miei compagni Giapponesi.
La lezione e' stata interessantissima per me, l'aria che si respirava era veramente quella di una grande famiglia, tutti gli allievi ed insegnanti dello Shinseikai erano emozionati (quanto me) nell'avere ospite “Filippo Sensei from Italy” (come mi chiamano loro).

Dopo un rapido riscaldamento e qualche tecnica a vuoto iniziamo con gli esercizi in coppia, io ho il grande onore di capitare insieme a Tanaka Kancho.
Iniziamo con tecniche di “spinta”, praticamente e' un esercizio ereditato direttamente dalle discipline cinesi e riadattato alla “Giapponese” come mi ha spiegato Tanaka Kancho, e consiste nel capire e deviare i colpi tirati dal compagno, un esercizio utilissimo che serve per allenare i “Sabaki”.
Tanaka da molta importanza all'uso del “Koshi” cioè delle anche, che devono sempre essere sfruttate in qualsiasi movimento e tecnica noi eseguiamo.

Durante la lezione ho assistito ad un esibizione di difesa personale fatta fa Kancho Tanaka contro un suo allievo che impugnava un coltello, sono rimasto letteralmente a bocca aperta di come Tanaka ha interecettato e tolto il coltello di mano al suo allievo in un frazione di secondo…

Subito dopo si passa al combattimento, anche qui inizio con Kancho…
I combattimenti sono stati tutti belli e puliti , molto divertenti le facce dei miei compagni d'allenamento giapponesi che su ogni mio Kakato Otoshi (calcio ad ascia) rimanevano meravigliati e sorpresi :-)

Dopo il saluto di rito sono stato onorato di aver ricevuto i complimenti da Tanaka Kancho e Joe Rankin Sensei per la mia preparazione tecnica e fisica ed abbiamo discusso sul programma tecnico che deciderò di adottare per l'anno sportivo 2005/2006.
Anche quest'anno l'esperienza in Giappone, che ormai considero la mia seconda casa, e' stata fantastica, ricca di soddisfazioni e di approfondimenti socio-culturali, dove ho riportato qui in Italia un bagaglio di esperienze ed emozioni incredibili e dove non vedo l'ora di trasferire tutto ciò che ho appreso ai miei “vecchi” allievi ed ai nuovi che verranno…
OSU!

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