Allenamento con Michele Verginelli

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Come avevo accennato quest’anno accademico sarà un punto di svolta per lo Shinseikai Karate Italia, avevo promesso collaborazioni importanti con veri professionisti delle Arti Marziali e così è stato.
Lunedì 5 Dicembre abbiamo avuto l’onore di sancire una collaborazione ed allenarci insieme ad una leggenda delle MMA italiane: Michele “Iron Mike” Verginelli.
Secondo il mio punto di vista l’allenamento è stato arricchito in maniera esponenziale dai consigli e strategie proposte da Michele e di come lo Shinseikai sia un sistema aperto pronto ad assorbire le tecniche e strategie di chi l’ha provate veramente sul ring o tatami.
Non voglio scrivere io un articolo, ho chiesto ai miei allievi che volevano contribuire con i loro pensieri a descrivere le loro sensazioni su questo primo allenamento con un Campione del calibro di Michele Verginelli.
A breve su questo sito un nuovo Video Blog dedicato a questa prima esperienza.
Buona lettura!

Diego Berretta:
E’ stato un grande piacere allenarmi con la partecipazione di Michele Verginelli.
Lo seguivo dagli esordi ma non avevo mai avuto occasione di allenarmi con lui, sebbene mi sia allenato per diversi anni anni proprio nelle MMA.
Vedere Filippo e Michele, due veterani delle arti marziali, condurre assieme una lezione (pur provenendo da stili ed esperienza diverse), ha dato ulteriore conferma che l’importanza risiede nei “principi”, non nello stile o la tecnica (importanti, ma secondari). Se un principio è valido (fisica, meccanica corporea, strategia, ecc.) lo si può applicare tanto nella Boxe, quanto nel Karate, quanto nella vita quotidiana.
E’ stato infine divertente, sentire la voce di uno dei Maestri completare efficacemente il discorso iniziato dall’altro, a riprova che non ci sono queste distanze e barriere che tanti si affannano a creare nelle varie branche delle arti marziali.

Fabio Di Vita:
Punti di forza dell’allenamento:
1) Applicazioni di tecniche del karate full contact classico con elementi di lotta
2) aver visto un campione abituato agli onori di ring famosi allenarsi con persone “normali” con la massima umiltà ti fa capire che se mai nella vita riuscirai a raggiungere dei successi (in qualsiasi campo) devi sempre ricordarti che sei partito dalla base delle piramide
3) aver visto un atleta come Verginelli apprezzare il nostro stile significa che i piccoli sacrifici che facciamo per allenarci non sono vani
4) ottime le tecniche di anticipo che il sensei ci ha mostrato. per me che sono piccolo di statura è sicuramente  un aspetto su cui è bene che lavori molto. Osu!

Fabio Maggi:
Ottimo allenamento ieri con un vero professionista del combattimento. Incredibile pensare come molte tecniche, aldilà delle possibili differenze dettate dai regolamenti specifici, abbiamo un filo comune dettato da esigenze pratiche. Un esempio è l’utilizzo della massa corporea: che si chiami sabaki o meno, Michele è stato un vero esempio nel mostrare come mantenere il baricentro basso e muoversi lateralmente permette di essere efficace sia in attacco che in difesa.

Luca Mascelloni:
Allenarsi significa mettersi in gioco ogni volta, affrontare I propri limiti e provare a superarli. Avere l’occasione di farlo insieme ad un grande campione come Michele Verginelli è stata una esperienza che è andata oltre l’apprendimento e l’applicazione delle tecniche che Michele ha condiviso con noi. Ho particolarmente apprezzato l’umiltà con la quale ha condiviso il nostro dojo ed è stato un ulteriore stimolo a fare sempre meglio. Grande Michele. Osu!

Mirko Santarelli:
Dopo un mese di assenza dovuto a problemi di salute, non potevo sperare in un rientro migliore……..nel dojo che adoro e aver potuto avere l’onore di allenarmi e apprendere una tecnica nuova dal grandissimo MICHELE VERGINELLI.
Spero di poterne apprendere di nuove……grazie mille sensei per l’opportunità e grazie a Michele per il grande onore concessomi

Lorenzo Cascarino:
Nella vita di tutti i giorni, sul posto di lavoro, a scuola, nell’attività sportiva, avere la fortuna di confrontarsi e imparare da quelle persone comunemente definite “eccellenze” rappresenta sempre un’occasione unica per poter consolidare ed arricchire il nostro bagaglio di conoscenze. Quando arrivi al dojo e vedi proprio lì, davanti ai tuoi occhi, Sensei Filippo Calà e Michele Verginelli fianco a fianco, capisci subito che sei fortunato e che imparerai da una “eccellenza”.
In relazione all’allenamento di ieri ho avuto una conferma importante: lo Shinseikai Karate, cosi come mi viene insegnato, è una disciplina assolutamente attuale e funzionale alla crescita di un “fighter moderno”. Le distanze, le tecniche di contrattacco, gli spostamenti laterali, la strategia, mostrataci da Michele rappresentano per noi atleti dell’Honbu dojo pane quotidiano.
Un altro aspetto importante, è la predisposizione assolutamente favorevole e aperta della nostra scuola a ricevere insegnamenti tecnici da soggetti “estranei” al mondo del karate, portabandiera di altre discipline.
Il rispetto della tradizione è un valore fondamentale, il confronto e l’apertura tecnica è un valore aggiunto! Questa apertura mentale renderà l’atleta più elastico e preparato, specie in contesti interstile che vanno per la maggiore in questi anni.
Un pensiero ed un ringraziamento vanno a Michele Verginelli.
Ha guidato il gruppo con il Sensei e allo stesso tempo ha svolto, dall’inizio alla fine, l’allenamento a fianco di noi allievi… LEZIONE DI UMILTA’!
Unico rammarico: il poco tempo a disposizione! Avrei voluto approfondire meglio le tecniche di proiezione, importanti a mio avviso anche in relazione ad un contesto di difesa personale. OSU!

Andrea Gattini:
Ieri è stato interessante vedere come un artista marziale proveniente dalle MMA reagisce di fronte a situazioni di attacco basate su tecniche di stile Shinseikai (cosa interessante tra l’altro è che molte di esse differiscono solo per il nome – vedi sabaki – per cui non impariamo tecniche inefficaci evidentemente).
Mi interessano molto le differenze tra gli stili di arte marziali e il miglior modo per apprenderle è proprio quello di interagire con persone come Michele, pionieri di  uno stile / arte marziale differente tramite una lezione frontale.
Se penso ai possibili casi di applicazione (vedi BJJ, Boxe ecc.) non vedo altri modo migliori di crescita personale e per completarci come atleti. Se consideriamo che Karate è evoluzione, è giusto (e mi piace anche pensare) che ciò che impariamo derivi dai punti di forza delle altre arti marziali (così come ci hai raccontato a lezione riguardo l’introduzione della shadow boxing nel Karate)

Annalisa Di Deo:
Per me che sono una novellina nel campo delle arti marziali la lezione di ieri ha confermato l’impressione che ho avuto del gruppo e cioè quella di collaborazione e umiltà  di tutti i suoi componenti. Riscontrare ciò anche in un campione mi ha dato la conferma che sto nel posto giusto.

Cesare Catavitello:
La lezione di ieri è stata molto istruttiva, ho avuto il piacere e l’onore di conoscere di persona il campione pluripremiato Michele Verginelli (Iron Mike) , persona ad un primo impatto di poche parole, che lascia trasparire una profonda dedizione alla disciplina marziale ed una semplicità nell’impegno pratico, caratteristica dei migliori combattenti.
La lezione si è articolata per prima cosa con l’usuale riscaldamento e successivamente con le tecniche di yakusoku kumite realizzate dalla supervisione del Sensei e del Campione, i quali hanno trasmesso a noi tutti alcune delle principali tecniche di reazione ad una strategia marziale organizzata. Mettendo l’accento su due concetti fondamentali: il primo riguarda l’estrema importanza di una strategia efficace durante un combattimento, il secondo la consapevolezza che nessuno entra in un ring a subire passivamente i colpi dell’avversario e pertanto esistono infinite possibilità di reazione e  di contrattacco a qualsiasi strategia organizzata.
E’ stato bello e allo stesso tempo ispirante vedere che le strategie di reazione l proposte dal campione erano in completa sintonia con quelle proposte dalla disciplina che studio. E’ stata un’ opportunità grandiosa per imparare di più in questo percorso di infinite conoscenze da raggiungere quale è quello del Karate. Osu!

Azzurra Biagioli:
Ieri sera, lunedì 5 dicembre 2016, presso la nostra sede è venuto a trovarci un Vero, grande campione: Michele Verginelli. Un campione vero, che di medaglie ne ha vinte sul serio, che ha girato il mondo e che ha calcato innumerevoli ring e gabbie. Eppure già prima di cominciare l’allenamento era il suo sorriso, la sua naturalezza, la completa assenza di “arie” a farlo sembrare ancora piu grande. Ci ha fornito tantissimi insegnamenti ma con una semplicità che non si può insegnare e condividendo con noi il suo sapere donandocelo generosamente. Sono stata onorata di potermi allenare ieri sera con lui.

Valeria Vitanza:
Nel nostro eterogeneo gruppo shinseikai, tra le file disposte di fronte al Sensei stava lui concentrato, preciso, sorridente: un campione tra noi. Durante la lezione l’ospite d’eccezione seguiva con attenzione e aspettava di essere interpellato prima di esporci la sua esperienza. Con grande umiltà e semplicità ci ha mostrato l’efficacia delle tecniche di colpo di incontro continuando poi ad allenarsi con noi…come un vero campione tra noi. OSU!

Lorenzo Sardara:
Quello di ieri sera è stato per me l’allenamento delle riconferme. La prima quella che la nostra disciplina, proprio come un essere vivente, è in cotinua evoluzione e non conosce limiti di crescita. La seconda è che la grandezza di un atleta è direttamente proporzionale alla sua umiltà. Michele ci ha davvero onorato con la sua presenza e ci ha dato molto, non solo con i suoi consigli tecnici, la sola presenza ha  trasmesso carica positiva e motivazione a tutti i membri  dello Shinseikai. L’augurio è che possa trasformarsi in un appuntamento che si rinnova nel tempo e non in un singolo episodio 😉 Osu!!

Tullio Vitanza:
L’allenamento di ieri è stata una grande occasione per conoscere e approfondire l’approccio al combattimento di un campione, dentro e fuori dal ring, che pratica uno stile diverso; ma soprattutto per scoprire, una volta di più, che l’umiltà, la dedizione e la passione sono il legame che unisce tra di loro tutte le realtà sane. OSU!

Gabriele Provinciali:
Tutte le lezioni al Dojo sono belle ed istruttive. Alcune, però sono magiche, e ti rimangono dentro come immagini in movimento nel tuo album dei ricordi preferito. Ricordo bene una lezione al Dojo della Montagnola, dove sono stato costretto a sedermi (e quindi a non continuare quel segmento di lezione) per una esecuzione non corretta della sequenza di tecniche richieste. Proprio quell’episodio, qualche anno fa, mi diede una nuova definizione del termine ‘concentrazione’: quel difficile stato che non devi perdere durante i momenti di difficoltà. Difficoltà che tutti noi – proprio tutti – affrontiamo nel percorso quotidiano. Tante lezioni, interessanti, accattivanti, a volte splendide, che però impallidiscono di fronte alla lezione più bella: quella che vivremo la prossima volta.

Andrea Leoncini:
Prima di ieri non conoscevo Michele, per lo meno non di persona. Si apprezza subito la sua sportività. Bisogna riconoscere al Sensei che il contributo che professionisti come Mattia Faraoni e Michele Verginelli portano al dojo aggiungono un grande valore agli allenamenti. Complimenti. Spero che collaborazioni di questo tipo possano essere nuovamente organizzate. OSU!

Fabiana Tagliaferri:
L’allenamento di ieri sera è stato molto interessante, sicuramente fuori dagli schemi.
Abbiamo interrotto la preparazione tecnica di base che ci vede coinvolti nello studio delle basi dei classici del nostro karate, i khion, che vengono approfonditi soprattutto durante la giornata del lunedì, per dare spazio alle “reazioni del nostro avversario”. Studiando cosa potremmo trovarci davanti durante un kumite, soprattutto quando il nostro avversario non solo è al nostro livello ma è anche più preparato e tecnico. Ospite per questa seduta “sui generis” è stato Michele Verginelli che ci ha mostrato quelle che potevano essere le sue reazioni ai colpi che generalmente portiamo. Spiazzando le nostre combinazioni Iron Mike ha mostrato un lato del combattimento che molto spesso lasciamo da parte sottovalutandolo, l’avversario.
L’avversario è “l’altro da noi”, molto spesso con le nostre stesse competenze e magari con più esperienza, che deve essere considerato al pari delle nostre combinazioni, proprio per non lasciare nulla al caso.
Il Sensei, da sempre ci sprona durante i nostri allenamenti a pensare la nostra arte come una scienza, ad usare il “cervello” ,a calcolare i nostri colpi e a mediare il nostro istinto con il nostro sapere. Dall’inizio dell’anno scolastico abbiamo intrapreso un percorso diverso e sicuramente più performante, che vede lo studio della tecnica nella forma dei khion alla sua applicazione negli yakusoku kumite, immediata per permetterci di associare le tecniche alla pratica nella maniera migliore; la presenza di un atleta valido ed esterno al nostro quotidiano nel Dojo che si è prestato al nostro allenamento dando consigli e mostrandoci la “sua normalità” di risposta alle nostre combinazioni, è stata fonte di riflessione e di conferma. Riflessione perché come dice il Sensei “l’avversario non è il sacco” e lo studio delle tecniche con la sua applicazione ci da continuamente modo di migliorarci in prontezza di riflessi e di efficacia. Di conferma perché vedere un atleta che risponde come risponde il Sensei, è indice del fatto che il nostro percorso è quello giusto e la strada indicata è la strada migliore.
Umiltà, sacrificio e dedizione sono i comuni denominatori degli atleti e dei maestri. Che si tratti di lotta a terra, karate o MMA non importa se lo spirito è quello sano della competizione intelligente.
È una sfida a scacchi, non vince il più pesante ma il più scaltro e intelligente.
Spero che collaborazioni simili continuino perché molto interessanti, quasi mai ci mettiamo nei panni degli altri e questo è un ottimo modo per misurarci e allenarci alla risposta.

Giulio Santoli:
Quello che non amo della parola “multdisciplinare” è presuppone esistano più discipline.
Ma la lezione di lunedì è stata la dimostrazione di quanto ho sempre creduto: non esiste uno stile o una specialità o disciplina, come il karate, il judo o l’aikido, ma esiste il budo (o meglio bujustu), l’Arte Marziale.
Quello a cui siamo abituati oggi è solo una rappresentazione moderna, e parziale, di ciò che era il patrimonio culturale e Marziale giapponese.
Non voglio scadere nel didascalico, ma i clan e le scuole tradizionali avevano raffinato una disciplina completa, con un bagaglio tecnico che spaziava dalla spada al combattimento a mani nude (giusto per citarne un paio), ma se al neofita possono sembrare cose diverse, in realtà sono tutte riconducibili ad un’unica essenza.
Ho imparato a dare uno tsuki più facendo spada in ginocchio che con ogni altro tipo d’allenamento!
Quindi, pur accettando il compromesso di un riadattamento moderno di qualcosa che non può esistere più e che, però, ci costringe a “settorizzare” l’Arte Marziale (spesso con esiti ridicoli… e ne ho visti tanti), considero la “multidisciplinarietà” come il giusto approccio per ri-costruire una visione completa di Arte Marziale.
Spero che tu non fraintenda le mie parole: non mi permetterei mai di sminuire l’operato di GIGANTI come Jigoro Kano, Ueshiba o Funakoshi, o tanto meno il grande lavoro che stai portando avanti con lo Shinseikai Karate. Anzi, sono convinto tu stia applicando il giusto lo spirito con cui le Arti Marziali moderne sono state concepite, con l’intelligenza e umiltà di capire che siamo una faccia di una medaglia e si deve imparare anche da quell’altra.

Francesca Montini:
Una lezione con Michele? Una vera sorpresa per una persona come me che non pratica agonismo, umiltà, novità, velocità e testa …. spero di avere altre occasioni per allenarmi con lui

Carlo Di Marzio:
…con Verginelli andremo lontano!

Shaimè Ammani:
Quando sono entrata nel dojo ho capito da subito che quell’ambiente faceva per me; una volta entrata tra quelle quattro mura tutto quello che avveniva fuori andava in secondo piano. C’ero io, I miei compagni e il Sensei: Filippo che, di lezione in lezione, con il suo modo di fare, con i suoi discorsi, le attenzioni e la sua preparazione ha motivato un bel gruppo di persone e ha solidificato e creato un gruppo.. Unico e con voglia di migliorarsi sempre.
Ieri è stato nostro ospite Michele Verginelli lottatore di MMA  che ha integrato alcune delle sue tecniche alla difesa con attacco del Karate. Lezione molto impegnativa a livello fisico e interessante a livello mentale in quanto scopri veramente che c’è sempre da imparare. Per me ancora di più di tanti… OSU

Felice Nunziata:
L’allenamento di ieri, che ha visto la partecipazione di Michele Verginelli, ha confermato al sottoscritto un punto di forza, ma forse sarebbe meglio dire virtù, del nostro karate: l’apertura al confronto con le altre arti marziali e/o stili di combattimento. Virtù, questa, che permette al nostro Shinsekai di rimanere sempre moderno e al passo coi tempi, senza dimenticare la propria Storia e i propri pricipi.
Del resto, il confronto continuo con gli altri permette di trovare i giusti spunti per un miglioramento (che deve essere) perenne. Mai fermarsi! Mai sedersi sugli allori! Sempre anelare alla perfezione (pur nella consapevolezza che non si raggiungerá mai)! Osu!

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