Allenarsi: che fortuna!
Mercoledi’ mattina, sveglia alle 6.00 AM, devo come spesso accade recarmi a Milano, prendo il volo, vado direttamente al mio appuntamento e stacco esausto, mi reco in albergo con tutte le migliori intenzioni di allenarmi duramente come al solito.
Arrivo in camera, il letto mi invita a sdraiarmi e io l’assecondo, la stanchezza si fa sentire, la televisioni mi invoglia ad accenderla, e anche in questo caso non faccio troppa resistenza.
Gli occhi mi si chiudono lentamente e penso tra me e me : “e gli allenamenti? Vabbe’ mi risposo un po e poi scendo ad allenarmi, so che sto mentendo a me stesso…”
Mentre faccio zapping con il telecomando vedo immagini di bambini malati, chi vorrebbe correre e giocare con gli altri ma non puo’, bambini costretti a vivere il periodo che deve essere il piu’ movimentato della loro vita su una maledetta sedia a rotelle o in letto d’ospedale.
In quel momento mi sono vergognato, mi sono alzato in piedi, arrabbiato con il mondo e sulle ingiustizie che devono subire non solo questi poveri bambini ma anche le loro famiglie, in un minuto mi preparo per il mio allenamento, il sonno sparisce e fa spazio ai sogni che intendo ancora realizzare.
Scendo in palestra, un po di stretching e inizio il riscaldamento per poi passare al mio circuito allenante con il Tabata Workout, e mentre soffro e ansimo e mi faccio forza da solo e penso tra me e me : “quanto sono fortunato ad allenarmi in questo modo??”
Ringraziate ogni secondo di duro allenamento come se fosse un regalo prezioso…
OSU!
Filippo Cala’