Una Giornata Shinseikai (IV Stage Nazionale Shinseikai Karate Report)
Anche se alcune parole sono note, spesso sentiamo il bisogno di prendere il nostro dizionario preferito (oppure correre davanti al computer) e cercare il preciso significato e l’etimologia del concetto che abbiamo in mente.
La parola ‘stage‘, presa in prestito dal francese, indica un tirocinio formativo, un periodo di studio utile per apprendere cose nuove e costantemente raffinare concetti che si conoscono già.
E così è stato per la giornata di Stage Shinseikai che si è svolta nel Dojo di Viale Pico della Mirandola 15, a Roma, il 24 Novembre 2012.
Una giornata iniziata all’insegna del Karate, con un risveglio muscolare seguito dal riscaldamento dinamico che contraddistingue l’inizio della lezione vera e propria.
L’arte e la disciplina del Karate, in special modo quello a pieno contatto, coniuga strategia (la modalità corretta di impostare un Kumite e l’adattamento ai cambiamenti che possono essere gestiti durante il combattimento) ed efficacia (il percorso più breve per garantire un risultato positivo).
Lo studio della mattinata è stato effettuato su combinazioni di tecniche volte a raggiungere l’obiettivo desiderato nel minor tempo possibile, con sequenze orientate ai Renraku (le basi del Karate, concatenate in sequenze) ed allo Yokusoku Kumite (lo sparring alternato, utile per provare e riprovare tecniche adatte a centrare l’obiettivo partendo da punti diversi che vengono continuamente adattati).
La parola ‘stage‘, presa in prestito dal francese, indica un tirocinio formativo, un periodo di studio utile per apprendere cose nuove e costantemente raffinare concetti che si conoscono già.
E così è stato per la giornata di Stage Shinseikai che si è svolta nel Dojo di Viale Pico della Mirandola 15, a Roma, il 24 Novembre 2012.
Una giornata iniziata all’insegna del Karate, con un risveglio muscolare seguito dal riscaldamento dinamico che contraddistingue l’inizio della lezione vera e propria.
L’arte e la disciplina del Karate, in special modo quello a pieno contatto, coniuga strategia (la modalità corretta di impostare un Kumite e l’adattamento ai cambiamenti che possono essere gestiti durante il combattimento) ed efficacia (il percorso più breve per garantire un risultato positivo).
Lo studio della mattinata è stato effettuato su combinazioni di tecniche volte a raggiungere l’obiettivo desiderato nel minor tempo possibile, con sequenze orientate ai Renraku (le basi del Karate, concatenate in sequenze) ed allo Yokusoku Kumite (lo sparring alternato, utile per provare e riprovare tecniche adatte a centrare l’obiettivo partendo da punti diversi che vengono continuamente adattati).
Due ore e mezza tirate, divertenti, dove la parte pratica veniva preceduta dalla teoria e – in qualche caso – da cenni storici che ne spiegavano attentamente l’evoluzione.
Una pausa, breve, per recuperare le energie utili alla seconda metà delle lezioni, dove si continuava – senza alcuno sforzo – a parlare di Karate e di come – attraverso lo studio della disciplina – misurarsi con se stessi.
Il tema del pomeriggio, invece, ha evidenziato le componenti di modernità dello Shinseikai Karate: la preparazione atletica e la trasposizione delle tecniche apprese durante la mattinata in un contesto di Fighting Karate (K1, Karate Gloves).
Una sequenza (micidiale) di Tabata Training ad alto voltaggio ha caratterizzato la prima parte pomeridiana, subito seguita da tecniche e combinazioni eseguite con i guantoni.
Il punto di unione tra i concetti e le tecniche praticate durante la mattinata e quelle eseguite nel pomeriggio si sono proprio basati su strategia ed efficacia, come se la predisposizione del combattimento sia effettivamente indipendente dalla disciplina utilizzate per affrontare l’avversario.
Una sequenza (micidiale) di Tabata Training ad alto voltaggio ha caratterizzato la prima parte pomeridiana, subito seguita da tecniche e combinazioni eseguite con i guantoni.
Il punto di unione tra i concetti e le tecniche praticate durante la mattinata e quelle eseguite nel pomeriggio si sono proprio basati su strategia ed efficacia, come se la predisposizione del combattimento sia effettivamente indipendente dalla disciplina utilizzate per affrontare l’avversario.
Una giornata intensa, piena non solo di idee da ricordare, ma anche di passione e di voglia di migliorarsi, che – con guantoni o senza – rappresenta il vero e solo combustibile in grado di infiammare lo studio di un’arte che è costantemente in equilibrio tra tradizione ed innovazione.
Gabriele Provinciali